Nostalgie

01/Aprile/2023 | Malta da legare

Di fronte ho il mare maltese, ma i “ricordi” di Facebook mi ripropongono questa foto.
Per me è significativa per molti motivi.
Il primo è che Padova mi manca tanto, lo devo ammettere, soprattutto quando penso ai colori del Prato in autunno.
Il secondo è che (come chi mi conosce ben sa) io dimentico in tempo reale le date, anche quelle importanti: anniversari, compleanni degli amici, numeri di ogni genere, ma anche gli anni in cui le cose succedono (devo guardare dentro la fede per sapere che mi son sposata nel 2004), quindi grazie per avermi ricordato quanti anni sono passati.
Questo lungo preambolo per introdurre il terzo, e veramente essenziale, motivo della nostalgia che mi prende vedendo questa foto: la considero un segno tangibile dell’amore che ha avuto per me una persona importante.

Ho comprato questa bicicletta con la minuscola e preziosa eredità dell’unica, davvero l’unica persona che mi abbia amata in modo totale, disinteressato, libero.
Non se la prendano le persone che mi vogliono bene, e che ricambio con entusiasmo. Ma l’amore è quasi sempre “condizionato” da tanti, tanti, tanti altri sentimenti.
In lei non c’erano richieste, ricatti, limiti.
Mi voleva bene qualunque cosa facessi, nonostante non capisse le mie scelte, mi aspettava quando sbagliavo e quando scappavo, mi amava nei ritagli di tempo che le dedicavo e nei momenti brutti in cui soffriva con me.
Io l’ho amata tanto, la sento vicina tutti i giorni e sono sicura che, se sono capace di voler bene davvero, lo devo a lei.

Sarebbe morta di preoccupazione a sapermi “sola in un paese straniero”, e mi avrebbe accompagnato con preghiere quotidiane senza cercare di fermarmi. E oggi, qui, non posso temere nulla perché lei mi protegge.
Sorrido dentro di me pensando alle sue ansie, la preoccupazione per le lucette rosse degli stand-by, le sue riservatezze da signorina anziana, la sua discrezione estrema, la cultura vastissima e intelligente mai esibita, le storie di San Giorgio e il drago, i pomeriggi sulle sue ginocchia a gustare la bellezza dei classici.

Canto in suo nome: sapeva le opere a memoria, ma era talmente stonata che non si riconoscevano le melodie; e poi mi chiedeva “ma come fai a cantare così?”.
Ogni moka è un pensiero per lei.
Stendo la biancheria come faceva lei, con le mutande pudicamente nascoste da un sipario di asciugamani.
Giro il suo anello sul dito in continuazione, come faceva lei.
Dallo specchio mi sorridono i suoi occhi azzurri, gli unici in famiglia.

Non dirò il suo nome, perché a lei non piacerebbe venire nominata in un luogo “pubblico”: lei non ha mai voluto essere altro che un piccolo soffice topino di biblioteca, nella sua casa, con i suoi affetti tranquilli, la sua fede purissima e assoluta, la sua macchinetta del caffè.

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Bianca Simone - La Voce che Sorride - Vocal Coach - Padova

Ciao, sono Bianca Simone, cantante, formatrice e vocal coach.

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