Sono nei giardini del Presidente, a Malta. Dopo quasi un anno dal mio trasferimento, ho ancora tanti posti nuovi da scoprire. Una delle mie nuove amiche maltesi mi ha dato appuntamento qui, e sono davvero affascinata dalla bellezza e dal mistero di questo luogo.
Non so perché, ma qui mi è venuto spontaneo pensare alla cosiddetta “comfort zone”, quel luogo virtuale o fisico dove ci sentiamo comodi e che però tutti ci esortano ad abbandonare per andare a scoprire nuovi territori, a spingerci oltre i nostri limiti, a rinnovarci insomma.
Ci dicono: “non aver paura, esci dalla tua comfort zone!”.
Ma io credo che avere paura sia un segno di intelligenza, scusate la modestia. Un meccanismo di autodifesa che ci protegge. E uscire senza sapere dove andare non è sempre una buona idea, lo penso davvero.
Eppure…cosa sarebbe la vita senza il brivido del rischio?
Lo sapeva già Rossini: la sua Italiana in Algeri canta “Di coraggio è tempo adesso: or chi sono si vedrà!”
Ed eccomi qui: se mi guardo intorno oggi, altro che comfort zone: vivo in mezzo al mare, a un buon migliaio di chilometri dai miei affetti più cari e da casa mia. Ho lasciato per sempre un lavoro brutto ma sicuro, parlo in una lingua che non è la mia, non ho la macchina, canto ogni giorno, sono felice.
Non potevo prevedere nulla di tutto questo quando, due anni fa, ho prenotato un aereo per tentare un’audizione (alla mia età?).
Ho scoperto solo dopo di essere uscita – con un balzo felino? – dalla mia comfort zone.
Ma no, niente balzi: sono state invece tantissime piccole scelte quotidiane che, un giorno, si sono radunate tutte insieme e, senza che me ne accorgessi, mi hanno presa in braccio e mi hanno fatto scavalcare il mio confine.
Il segreto allora, per me, sta in queste minuscole energie quotidiane. Perciò sono diventata una vera appassionata di piccoli gesti controcorrente, di decisioni originali, di pensieri luminosi, di inquadrature generose.
Vedo che più sono capace di riempirmene la vita, più il rinnovarsi diventa un fluire costante e libero, e posso stare dove mi pare, perché la mia comfort zone viaggia con me.
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