Quella fiamma che m’accende

01/Marzo/2023 | Malta da legare

Oggi mi presento.
Sembro veneta, ma sono nata a Napoli, accadimento del quale vado eccezionalmente orgogliosa e fiera, e che mi impone una sorta di “filosofia di appartenenza”, dato che certamente non credo al caso.
E non credo agli oroscopi dei quotidiani, ma considero l’astrologia un sapere importante, che può significativamente illuminare alcuni tratti del nostro essere.

Circa trentacinque anni fa una brava astrologa, esplorando il mio tema natale, mi disse “Signora, si sarà accorta che nella sua vita accadono…cose. Non è colpa sua, sa? Io esploro quadri astrali da oltre vent’anni, e raramente ho visto un simile agglomerato di fuoco….”.
Ecco di che si tratta: sono un Leone ascendente Leone, con Luna in Leone, Venere in Leone, e tutto il resto allegramente in Sagittario o Ariete. Con un pianetino minore, tutto solo e sperduto – come la particella di sodio – in una landa meno impegnativa.
La simpatica astrologa mi disse molte altre cose che io – baldanzosa ventottenne – ancora non capivo e men che meno volevo ammettere, ma che adesso, guardando indietro, non posso che riconoscere.

Lo sa il cielo quanto casino ho combinato nei miei primi quarant’anni! E forse l’ingombrante bagaglio di fuoco che mi porto appresso non è una giustificazione sufficiente. Diciamo che la mia estrema irruenza ha causato disastri, e mi ha regalato non poca mortificazione e dispiacere. Per anni ho vissuto paralizzata dal senso di colpa di essere com’ero, volendo solo amputarmi i “pezzi” che sentivo più pericolosi. Sono rimasta tutta intera ma non mi pare, nel complesso, di essere una persona che non si assume le proprie responsabilità o non ha il coraggio delle proprie azioni, per scapestrate che possano essere.

Fra le roventi macerie della mia immagine “giovane” riconosco e ringrazio comunque quella passione, quella baldanza, quella sconsiderata audacia per le occasioni colte saltando al centro del fuoco, per gli amori intensi e orribilmente infelici, per gli ostacoli abbattuti a spinta, per la mia voce rincorsa con ostinazione, per i momenti di bellezza assoluta che la Musica mi ha regalato.
Oggi sono molto paziente con gli altri, e serena con me stessa (me l’aveva pur detto l’astrologa: dopo i cinquant’anni andrà meglio!), più calma e perfino riflessiva, ma “Il mio bel foco, o lontano o vicino ch’esser poss’io, senza cangiar mai tempre….” è ancora lì, ardente e potenzialmente distruttivo.

Fuoco insomma. Negli anni, fortunatamente, invece di continuare ad appiccare pericolosi incendi ho imparato a utilizzarlo come fonte energetica, invece di spalancare le fauci ed emettere incontenibili fiammate ho preferito fare della mia voce un veicolo di condivisione e sorriso.

Avere a che fare con me è stato per anni faticoso e spesso impossibile, e ad oggi rimane un’attività impegnativa, perciò ringrazio con tutto il mio focoso cuore chi ce la fa.
Invece ora fatico ad adeguarmi a chi non sopporta il ritmo, non gradisce i climi caldi, non pratica gesti di bellezza a casaccio, non lascia tutto per amore, non rischia senza rete.
E no, non critico nessuno che a sessant’anni abbia voglia di pensionare la testa e le ginocchia, non pretendo che altri seguano la mia rotta temeraria, non mi sento migliore di chi non esce di casa una volta più del necessario.

A diciott’anni leggevo Joyce ma avevo paura del giudizio di chiunque, adesso cito Saba a memoria e vado per il mondo, perché “Il porto accende ad altri i suoi lumi. Me al largo sospinge ancora il non domato spirito, e della vita il doloroso amore.”

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Bianca Simone - La Voce che Sorride - Vocal Coach - Padova

Ciao, sono Bianca Simone, cantante, formatrice e vocal coach.

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